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“L’Onda”: un albo illustrato di emozioni silenziose!

“L’onda”

(Suzy Lee – Ed. Corraini)

Copertina: La bambina protagonista è sulla riva del mare, di spalle, osserva le onde azzurre e spumeggianti in compagnia dei gabbiani.

…Ci sono cose in un silenzio
che non m’aspettavo mai…

Così recita un verso di una bella canzone degli anni ’60. Sembra fatta apposta per descrivere questo splendido e suggestivo albo illustrato: più illustrato che mai, poiché a farla da padrone indiscusse sono solo le immagini e il celeste del mare. Ringrazio la persona che me lo ha regalato, lo cercavo da tempo. Ogni stimolo che accogliamo, parole o figure che siano, risuona dentro di noi in maniera soggettiva: è lo spunto di partenza dentro cui proiettiamo e specchiamo noi stessi, in questo caso proprio sulla superficie dell’acqua. Perciò quella che segue è la mia personale interpretazione, la storia che questo libro mi racconta e mi permette di raccontare…

Il mare, da sempre simbolo di vastità esteriore ed interiore, di profondità, di bellezza e paura dell’ignoto di cui si va alla scoperta o da cui si fugge. Il mare come metafora delle esperienze della Vita, imprevedibili e potenti, di fronte alle quali scegliamo ogni volta come comportarci, come reagire. Il mare come simbolo del Viaggio, dell’avventura dell’esploratore che non fugge il richiamo delle sirene, la curiosità, il rischio che quella partenza comporta… Tutto questo ce lo narra con naturalezza e spontaneità una piccola bambina, alle prese con una giornata in spiaggia.

Pagine dell'albo: la bimba osserva il mare ritrosa, guardinga, e sembrano avere lo stesso atteggiamento gli amici gabbiano dietro di lei.

All’inizio sembra titubante e osserva l’acqua da lontano, non sapendo bene cosa aspettarsi. Poi si fa coraggio e comincia ad interagire col mare: lo “minaccia” per gioco, lo osserva incuriosita nel suo incessante su e giù lungo la battigia… Sembra quasi di sentirlo scrosciare tra le pagine! Un po’ alla volta intesse con lui una vera e propria relazione, fatta di scherzi, di azzardi reciproci… di stupore e si, anche di spavento per l’inattesa grande onda che all’improvviso la rincorre minacciosa!

Pagina dell'albo: la bambina corre per mettersi in salvo da un cavallone impetuoso che sta per travolgerla.

La bimba sembra quasi averla fatta franca, sembra averla scampata e impertinente rivolge una linguaccia al mare, ma subito dopo, quando meno se lo aspetta, ne viene inesorabilmente travolta! Resta a terra, bagnata, stordita, confusa, forse anche un po’ delusa, forse titubante su come fare a rialzarsi. Un po’ come accade quando ci succedono cose più “grandi” del solito, che ci travolgono e sul momento ci spiazzano, ci tramortiscono.

Pagina dell'albo: la bambina è a terra, sconquassata dalla potenza dell'acqua e tutta bagnata, mentre l'onda si ritira. 

Ma… osservando bene, l’Onda ha lasciato dietro di sé anche dei regali, delle impronte tangibili, belle e indelebili del suo passaggio: la bambina, col ritrarsi dell’acqua, scopre attorno a sé un mosaico di splendide conchiglie multiformi che il mare le ha portato! E si accorge che il suo vestito, prima bianco come tutto il resto del paesaggio, adesso è tinto di celeste, è color del mare.

Pagina dell'albo: la bambina, col suo "nuovo" vestito celeste, sorride portando in grembo la raccolta di conchiglie, mentre un gabbiano soddisfatto le si posa sulla testa.

Possiamo pensare che le Onde, simboliche e non, che attraversano le nostre vite, le esperienze gradi e travolgenti che ci toccano spesso con fatica e incertezza sul futuro, lascino anche a noi dei doni inattesi, se riusciamo a vederli: ci regalano conchiglie (opportunità, strumenti nuovi, cambiamenti, cose che prima non c’erano e che potevano emergere solo grazie ad una piccola/grande rivoluzione nella sabbia) e impronte di colore (l’esperienza vissuta e fatta propria, incarnata, assimilata) grazie alle quali possiamo rialzarci con nuove energie, nuovi mezzi, nuovi pensieri per affrontare ciò che verrà.

Pagina dell'albo: la bambina gioca festosa tra le onde, immersa nell'acqua, spruzzando i gabbiani!

Come scrivevo a inizio articolo, questa è la “mia Onda”, del tutto soggettiva… in fondo quale storia non lo è?! E voi che Onda intravedete, su cui cavalcare o da osservare o da schivare o da cui farsi travolgere?!


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Per ogni vuoto c’è un pieno!

Il retro di copertina di questo intensissimo albo illustrato recita così:

La vita è piena di incontri. E anche di perdite.

Alcune insignificanti, come quando si perde una matita o un foglietto.

Ma alcune sono importanti, come la perdita di qualcosa a cui si tiene, della salute o di qualcuno che si ama.

Questa storia ci parla della nostra capacità di resistere, di superare le avversità, di trovare il senso della vita”.

“Il buco”

(A. Llenas – Ed. Gribaudo)

Il buco

Copertina: la bambina protagonista si presenta sorridente, con il suo grande buco bianco sulla pancia!

E’ proprio quello che accade alla protagonista, una bambina come tante che vive in una città come tante e conduce una vita comune, ma che all’improvviso scopre di avere un grosso buco nella pancia, che le provoca vari malesseri, per giunta crescenti, ai quali non riesce a trovare nessun rimedio! I suoi tentativi, seppur creativi, vanno a vuoto poiché mirano a “tappare” quel buco con qualcosa di esterno a se stessa, un palliativo, una toppa che all’inizio sembra dare sollievo ma non fa che nascondere…

E il buco rimane!

Il buco1

Pagina dell'albo: la bambina non sorride più, sembra triste con i suoi vestiti invernali e sente che anche il vento freddo e gelido passa attraverso il suo grande buco nella pancia...

Quante volte ci capita di soffrire profondamente in relazione a qualcosa o a qualcuno, anche a noi stessi, e di cercare soluzioni a quel dolore che leniscono per un po’, ma non ci fanno trovare una nuova, duratura serenità. Il nostro corpo ci parla in tanti modi, i nostri pensieri possono diventare pesanti, confusi, intrusivi…

Ma proprio quando tutto sembra ormai definitivamente perduto, accade un piccolo/grande cambiamento di programma. Lo potremmo chiamare ASCOLTO DI SE STESSI, sintonizzazione con l’interno di noi, MUTAMENTO non tanto delle cose o delle situazioni che spesso non possiamo realmente cambiare, ma DEL SIGNIFICATO CHE NOI VI ATTRIBUIAMO, del senso che diamo a quel dolore, a quell’esperienza e a come poterla utilizzare. Nella storia della piccola protagonista è proprio lì che si annida la magia…

Il-buco-2

Pagina dell'albo: la bambina appare nuovamente serena, dal suo buco nella pancia escono forme, colori, fuochi d'artificio. "Ed ecco che piano piano il buco divenne sempre più piccolo"

La RESILIENZA è la capacità di reagire costruttivamente e fare fronte alle avversità della vita, attinge alle nostre qualità personali, alla rete di sostegno che creiamo attorno a noi, alla capacità di ridisegnare il presente e il futuro nonostante il passato o meglio partendo da esso e riscrivendo nuove storie.

Il buco nella pancia (curioso… corrisponde proprio al nostro ombelico, fonte della vita e ponte simbolico tra il dentro e il fuori di noi) si trasforma quindi da origine di sofferenza a scrigno di creatività, ci connette e ci avvicina a tutti gli altri esseri viventi, ciascuno con il proprio buco, con i propri dolori e con la propria storia. Ci rende simili, diversi e protagonisti delle nostre scelte quotidiane. Può rappresentare un lutto, un passaggio di vita difficile, una perdita metaforica di parti di sé, una rinuncia, un fallimento, una violenza, un silenzio sofferto, una rottura lenta o improvvisa, un abbandono… qualsiasi tipo di crisi e cambiamento vissuto con dolore e che merita di essere medicato, curato, ascoltato, elaborato nel tempo.

Dal mio punto di vista questo albo profondo e delicato racconta un aspetto del lavoro che è possibile fare con l’affiancamento di uno psicologo: aiutare a scoprire e “dare senso” ai propri buchi nella pancia, per poterli utilizzare come veri e propri mondi magici!


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